Definizione di lavoratore isolato

Definizione di lavoratore isolato

Lavoratore isolato.

Lavoratore isolato. In via generale, è possibile definire  “lavoratori solitari” e/o “lavoratori isolati” un lavoratore o una lavoratrice che svolgano attività senza una sorveglianza, un’interrelazione diretta o la presenza ravvicinata di altri soggetti.

La condizione non è necessariamente permanente, può accadere che un lavoratore riceva un compito occasionale che deve essere svolto autonomamente e isolato, per un periodo più o meno breve.

In altri casi il compito può trasformarsi in solitario per effetto di cause esterne quali, per esempio, il protrarsi oltre il normale orario di lavoro.

Una circostanza assai comune si determina nei grandi palazzi direzionali verso sera o in giorni prefestivi o festivi.

Altri lavori “particolari” possono risultare in apparenza non-isolati ma presentare difficoltà di comunicazione, di movimento o altre limitazioni segreganti o di impedimento visivo così importanti da determinare lo stesso effetto.

Da una definizione così ampia di lavoro “isolato” deriva una molteplicità  di categorie incluse con specificità che non consentono una risposta standardizzata.

All’aggettivo “solitario” è possibile associare anche altre condizioni di peculiarità quali il periodo notturno, il luogo remoto o di difficile accesso, alcuni agenti o fattori che possono rendere critica una situazione  che è già in partenza speciale, la posizione geografica o territoriale, la non conoscenza dei luoghi, i fattori ambientali avversi.

Nella tabella 1 di seguito sono esemplificati alcuni fra gli innumerevoli casi di lavoro isolato (solitario).

Chi sono i lavoratori isolati